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Tuesday, May 14th, 2024

di Massimiliano Furlan

(vinoclick) Eccoci qua, come ogni anno tiriamo le somme sulla vendemmia in Italia e in Europa con tutte le considerazioni del caso. La Coldiretti ha reso ufficiali le cifre del vino italiano per il 2015 e i dati sono entusiasmanti, sulla carta. L’Italia vince per la quantità di vino che sarà prodotto per la vendemmia 2015, ben 48,9 milioni di ettolitri contro i 46,6 della Francia e i 36,6 provenienti dalla Spagna. La Francia è battuta e già si esulta come allo stadio. Insieme ai dati della produzione mappa_doc-proseccoannuale ci sono anche quelli dell’export, ormai attestata ad un fatturato di ben 5 miliardi di euro, assolutamente il settore trainante della nostra agricoltura. A trascinare il mercato delle esportazioni c’è il Prosecco che ha aumentato la produzione del 26,9% considerando però che il territorio vitato con uve Glera è stato allargato fino in Friuli. Il boom dell’export del Prosecco è avvenuto sopratutto in Russia e Gran Bretagna, parliamo di un vino facile, gradevole e sopratutto a basso costo. Tra l’altro le bollicine italiane possono anche vantare un primato storico, infatti il Trento Doc della  Cantina Ferrari è stata nominato miglior spumante al Mondo, Francia battuta e seconda esultanza da stadio.

Sempre sul fronte produzione ed export c’è da segnalare il salto in avanti della Puglia che nella vendemmia di quest’anno ha avuto un incremento del 25% forte anche dell’aumento di 1500 ettari in più vitati tra Primitivo, Negramaro ed altre uve autoctone. Oltre questo i vini pugliesi sono molto apprezzati negli Stati Uniti come nei paesi asiatici e sono pronti ad una massiccia conquista dell’Europa.

ToscanaMolto bene anche la Toscana che oltre ad un incremento produttivo ha messo in pratica il rilancio del Chianti che aveva subito qualche piccola flessione, ora ha ripreso ad essere apprezzato nel Mondo anche grazie alla sua DOCG Chianti Classico Gran Selezione, ovvero solo uve provenienti da un Crù. Inoltre l’annata di quest’anno viene definita come straordinaria, dovuta sopratutto alle condizioni meteo che si sono verificate in Toscana con un’estate calda di giorno e fresca di sera, quindi una buona escursione termica e pioggia poco prima della vendemmia che hanno reso le uve pronte per un’annata da ricordare.

Fin qui tutto molto bello, Francia battuta, export alle stelle e quantità da record. Per il vino italiano però non tutto va per il verso giusto, in primo luogo i consumi interni che sono al minimo storico, 20 milioni di ettolitri, un negativo del 19% dietro Francia e Stati Uniti con una media di 37 litri a persona in un anno con un incremento del consumo di vino sfuso rispetto a quello imbottigliato. Dati poco incoraggianti che per ora sembra non pugliawinepreoccupare molto i produttori tutti eccitati nel vendere all’estero anche a basso costo e lo dimostra una tabella sul costo delle nostre bollicine. Il costo di imbottigliamento in Francia è di $ 5,46 contro i $ 3,63 in Italia, il costo medio di una bottiglia è di $ 18,59 in Francia e $ 3,89 in Italia (fonte La Repubblica). Quindi è quasi fisiologico che le esportazioni volano prendendo questo esempio a scapito del mercato interno dove non viene attuato un piano per incoraggiare i consumatori con una buona politica non solo dei prezzi ma anche della qualità comunicando di più con l’utente finale. Non è un caso che l’UE abbia messo a disposizione ben 120 mln di euro e questi soldi paradossalmente non vengono spesi tutti.

Non si possono vincere le sfide facili, come la produzione o le esportazioni che tra l’altro avvengono in paesi nuovi, poco avvezzi al vino, bisogna sfondare nel mercato italiano e qui i francesi ci battono così come gli Stati Uniti. Bisogna fare di più, il Ministero delle Politiche Agricole non può solo farsi bello con i numeri a piacere ed incensare un Expò vergognoso dal punto di vista organizzativo, dove tra l’altro, se qualcuno avesse voglia di scoprire il nostro vino deve anche pagare.

E’ giunta l’ora di smuovere il nostro mercato, con una distribuzione più capillare in tutto il paese altrimenti per bere il nostro vino a prezzi decenti e di qualità (e non sempre) dovremmo recarci in altri luoghi.