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Tuesday, May 14th, 2024

vino-librodi Massimiliano Furlan

 

(vinoclick) Cosa è il vino? Cosa rappresenta? Se ne sentono tante ma nessuna ha una definizione perfetta e ben delineata. Negli ultimi tempi la filosofia più spendibile è che il vino è cultura e per quale motivo? Allora tutto è cultura e se tutto è cultura non vedo perché un bicchiere di vino dovrebbe essere superiore ad altre forme culturali.

In realtà un gran Barolo o uno Chardonnay o un Aglianico sono solo il frutto di un gran lavoro di un gruppo di persone che ci mettono dentro una grande passione che al mattino si alza con il naso all’in su e la sera si addormenta con un mare di preoccupazioni perché non sa nemmeno se un’annata sarà in grado di produrla.

Dall’altra parte c’è chi il vino lo degusta o lo beve semplicemente, senza pensare in fondo se si sta bevendo un grande romanzo o un quadro d’autore ma solo un gran bicchiere che può provocare grandi sensazioni. Il vino non ha niente a che fare con la cultura ma semplicemente con la magia della vita, ci riconcilia con tutto ciò che noi pensiamo sia sbagliato, il vino ci fa sognare e ci fa emozionare, un solo bicchiere di vino ci regala il sorriso ed il giorno dopo tutto questo non svanisce ma ci da la forza perché le cose vadano meglio e questa si chiama magia non cultura. Le emozioni ed i sogni umanizzano le persone la cultura non sempre. Un Nero d’Avola ci porta con la mente in Sicilia e magari ci risveglia ricordi ormai sopiti da tempo o un Pinot Noir ci fa respirare l’aria della Borgogna ed il giorno dopo siamo già pronti ad affrontare un viaggio in Francia a caccia di grandi bottiglie pronte a farci sognare ancora e ancora.

Bere vino non è cultura ma solo lo strumento ideale per far uscire quello che la vita quotidiana non ci regala più, nello scorrere le note dietro l’etichetta noi sappiamo chi lo produce e poi lo andiamo a trovare in azienda e poi scopriamo una persona fantastica che ha dato tutta la sua vita per la nostra piacevolezza e non solo per il suo portafogli. Conoscere queste persone ci arricchisce dentro ed ancora una volta ci fa sognare con i suoi racconti di vita e scopriamo di nuovo di aver subito una magia.

Tutto questo sembra banale ma come possiamo considerare culturale una cosa che bevuta in grandi quantità e di scarsa qualità fa picchiare la moglie o uccidere giovani vite con un’auto. Forse è cultura solo il vino di gran pregio, prodotto da aziende griffate? No, il vino va degustato, in piccole dosi di qualsiasi azienda esso sia ed insieme al nostro bicchiere, chiudere gli occhi e pensare quanto in fondo sia fantastico sognare e sorridere alla vita sempre più dura e sempre più difficile.

Chi non beve vino è triste ma chi lo beve spregiudicatamente è solo un incosciente.