Skip to Content

Friday, April 26th, 2024

(vinoclick) Nel nostro divagare per il Vinitaly 2014 ci siamo infilati nella sezione dedicata alla Valtellina, territorio fantastico, fatto di persone autentiche e molte di loro hanno una passione nel cuore, il vino. Qui si coltiva uva Nebbiolo detta anche  Chiavennasca, usato per distinguere il nebbiolo piemontese da quello valtellinese, in realtà i vini della Valtellina non sarebbero così straordinari con un’uva Nebbiolo qualsiasi. Qui si producono Sassella, Inferno, Grumello e Sfursat.

Girando per gli stand ci siamo imbattuti nell’azienda Aldo Rainoldi, la loro cantina è nel cuore della Valtellina e fanno il vino davvero, nel senso che hanno una professionalità ed una serietà che farebbero entusiasmare l’intenditore più scettico. Nel chiacchierare con il produttore le prime sensazioni sono quelle di un grande amore per i suoi vini e non è una questione di business ma proprio di campanilismo valtellinese, amore per la sua terra. L’azienda produce circa 190.000 bottiglie l’anno frazionate in diverse etichette.

rainoldi cantinaNoi per non iniziare la giornata un po’ troppo in allegria alcolica, abbiamo chiesto di farci degustare un solo prodotto ed in particolare abbiamo chiesto uno Sfursat e con grande orgoglio ci è stato presentato Fruttaio Ca’ Rizzieri 2010, un vino fermentato e maturato 18 mesi in barrique francesi nuove a cui segue un affinamento in bottiglia di almeno 12/18 mesi. La vendemmia, frutto di un’attenta selezione delle uve migliori, ed un successivo appassimento dei grappoli per tre mesi ad una quota di 500 metri, donano a questo Sfursat oltre che dei gradi alcolici notevoli, un’eleganza ed una piacevolezza impensabile. Il colore granato con riflessi rubino invogliano subito a mettere il naso nel bicchiere ed è in quel preciso momento che si rimane estasiati dalle note fruttate di confettura di ciliegia, mora ed una speziatura ricca con sentori di tabacco, cacao, liquirizia ed una spiccata mineralità. A questo punto non si può fare altro che degustarlo ed ancora lo stupore accompagna la morbidezza di questo vino con una perfetta acidità e sapidità completando il tutto con dei tannini rotondi. La persistenza e l’eleganza del Ca’ Rizzieri chiude una degustazione che lascia tutti senza parole, un vino davvero ben fatto dove sicuramente l’uvaggio e la zona fanno la differenza ma la maestria con cui viene prodotto lo rende assolutamente un fuoriclasse.

Questo Sfursat potrebbe essere abbinato con della selvaggina e polenta o con salumi valtellinesi e primi a base rossa ben conditi con carne di manzo. 96/100

Massimiliano Furlan