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Tuesday, March 19th, 2024

di Massimiliano Furlan

tenuta2(vinoclick) Durante la nostra visita al Vinitaly di Verona abbiamo incontrato la Cantina Il Pollenza, azienda marchigiana di Tolentino in provincia di Macerata dove ha sede la tenuta di 200 ettari di cui 80 vitati. L’azienda ha origini nobili ed è stata rilanciata dal conte Aldo Brachetti Peretti il quale ha trasformato la tenuta in un vero e proprio Chateau con tanto di laboratorio di analisi per il controllo di tutte le fasi di crescita del vino. Fino al 2006 l’enologo di riferimento era Giacomo Tachis. Dopo il suo ritiro la guida enologica è passata a Carlo Ferrini e Giovanni Campodonico, due certezze che fanno de Il Pollenza un punto di riferimento enologico nazionale.

barriqueI vigneti sono situati a 25 chilometri dal mare e 35 dai Monti Sibillini ad un’altitudine di 110 fino a 150 metri s.l.m. La particolarità dell’azienda è che le vigne sono quasi tutte internazionali, infatti le uve sono di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Pinot Noir, Petit Verdot, Syrah, Gerwurstraminer, Sauvignon Blanc tutte dal 1996 mentre Trebbiano e Sangiovese sono vigne vecchie di 40 anni.

Buona parte dei vini prodotti hanno subito passaggi in legno in botti grandi o barriques situate 7 metri sotto il livello del terreno e se ne contano almeno 2000, un numero cospicuo per una produzione di 250000 bottiglie circa.

il-pollenza-il-pollenza-abp-extra-brut-2010-0,75Il vino di punta dell’azienda è senza dubbio Il Pollenza, taglio bordolese, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot ed un’aggiunta di Petit Verdot, profumi di frutta matura, rabarbaro, vaniglia, liquirizia, cioccolata e viola. In bocca una bella acidità accompagnata da tannini eleganti ed un’ottima persistenza, un vino che difficilmente ci fa riconoscere che l’azienda coltiva le sue vigne nelle Marche, regione ovviamente poco votata all’allevamento di vitigni internazionali.

Oltre a Il Pollenza abbiamo il Cosmino con Cabernet Sauvignon e Franc.

La produzione poi spazia nel Porpora, Merlot e Montepulciano e poi altre etichette che vanno dal rosso al bianco ma la vera sorpresa sono il Plus IX Mastai un bianco passito di uve Sauvignon di grande eleganza dai grandi profumi, di grande fattura anche le bollicine di Pinot Nero, un Extra Brut metodo classico millesimato dai profumi di viola, uva spina, lampone e dei cenni di mineralità con delle bollicine fini e un finale lungo in bocca, 36 mesi sui lieviti.

Questa è l’azienda Il Pollenza che viene da antiche origini ma che ha saputo adattarsi ad una modernità ed un coraggio che ripaga con la qualità di tutta la gamma dei prodotti che a volte spaziano, con delle manovre audaci, cercando con dei voli pindarici di produrre dei vini impensabili sia per la zona e sia per il panorama italiano, dove un pò tutti rimangono ancora ancorati alle certezze senza provare a cambiare e sperimentare qualcosa di nuovo.