Skip to Content

Friday, March 29th, 2024

di Massimiliano Furlan

(vinoclick) Nel cuore di Roma, in un incontro conviviale con la stampa, il Consorzio Tutela Denominazione Vini Frascati ha fatto il punto della situazione illustrando tutti gli obbiettivi e i focus per raggiungere i risultati prefissati nel prossimo futuro. Attualmente la produzione del Frascati Doc e DOCG si aggira sul1.100.000 bottiglie vinificate su un territorio vitato di 1020 ettari circa coltivati a Malvasia di Candia, Malvasia del Lazio, Trebbiano Toscano e Giallo, Bombino e Bellone. Il terreno, molto vocato per la viticoltura è di origine vulcanica con altezze che variano da 50 a 500 m s.l.v. con esposizione verso il Mar Tirreno il che favorisce un ottimo micro-clima e delle buone escursioni termiche favorendo dei vini con una buona acidità e dei profumi che ricordano molto dei sentori di macchia mediterranea. I comuni di produzione sono 5, Frascati, Monte Porzio Catone, Montecompatri, Grottaferrata e anche una parte di Roma. 

Il disciplinare per la DOCG prevede un 70% di Malvasia e il resto 30% di Bombino, Trebbiano e Bellone la Riserva ha l’obbligo di sostare 12 mesi di più in bottiglia.

Queste sono le fredde cifre elencate in questo incontro che tra l’altro ha sancito l’esponenziale crescita del Vino Frascati Doc e DOCG con un buon incremento della produzione che tra l’altro registra un buon 60% di esportazioni e sopratutto un consenso sempre più crescente da parte dei critici enologici.

Durante l’incontro abbiamo avuto la possibilità di degustare molte etichette di Frascati DOCG e DOCG Riserva, quindi si trattava di un approfondimento di un vino già conosciuto e che non ha spostato di molto il giudizio finale, ovvero che le potenzialità ci sono tutte per fare davvero molto bene ma bisogna lavorare duro e bene per realizzare un prodotto competitivo sul mercato del vino italiano che verosimilmente sta crescendo sempre di più in termini qualitativi. Le componenti ci sono tutte, dal terreno al clima, dalla passione alla professionalità ma manca ancora un ultimo passo per diventare adulti, gli investimenti, quelli operati da altri Consorzi che in alcuni casi rappresentano vini di qualità inferiore ma con fatturati importanti. Gli investimenti devono avvenire da parte del Consorzio per promuovere e spingere il vino, partecipando a tutti gli eventi possibili e far conoscere un prodotto che in tante parti d’Italia non sanno neanche che esiste. I produttori invece devono impegnarsi di più per creare un prodotto di assoluto rilievo, chiamando i migliori enologi, agronomi e utilizzando tutte le moderne tecniche di vinificazione. Le componenti ci sono tutte, bisogna solo investire per essere grandi e fare la voce grossa nel mondo del vino, dove dominano prodotti che di buono hanno solo il vestito ma non hanno l’anima e un bel corpo cosa che il Frascati possiede, inoltre nessuno ha una vetrina unica al Mondo come Roma. 

Un grande vino rende più facile il lavoro del Consorzio nel promuovere le Aziende che hanno la voglia di crescere e diventare grandi su un territorio grande.

m.furlan@vinoclick.org