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Tuesday, May 14th, 2024

Ben 600 bottiglie di Drappier Brut Nature e 60 bottiglie di Grande Sendrée 2005 sono state calate in baia di Saint-Malo in Bretagna all’inizio di questo mese per uno anno di invecchiamento in mare ad una profondità di 17 metri.

Il proprietario della Casa di Champagne Michel Drappier ha detto di essersi ispirato a mettere le bottiglie nel mare da un cliente Drappier a Saint-Malo chiamato Yannick Heude, che gestisce un negozio di vini nella città costiera denominata Cave de l’Abbaye Saint -Jean.

Secondo Michel, Heude si è convinto di questo immergendo in mare una gamma di vini francesi per un certo numero di anni valutando poi i risultati.

Tra i vini immersi era compreso uno Champagne – Louis Roederer Brut Premier – e Michel ha detto che è stato impressionato dai risultati.

“Da quello che ho visto lo Champagne ha un sapore migliore”, ha detto Michel, dopo aver provato la Roederer un anno dopo che è stata sommersa nella baia di Saint-Malo nel maggio 2009.

Causa la profondità dell’acqua ed il pavimento sabbioso Michel detto che l’ambiente è buio abbastanza per assicurare non c’è rischio di danno luce, mentre egli ha osservato che la temperatura è costantemente 9-10 gradi .

Soprattutto, c’è anche un influsso di marea che muove le bottiglie delicatamente sotto l’acqua accelerando il processo di maturazione.

“Il movimento delle maree significa che c’è una bella evoluzione, i vini maturano più velocemente, ma anche meglio,” ha detto.

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Da destra a sinistra: Michel Drapier, Yannick Heude (organizzatore o la sommersione), Christophe Leroux (agente di Drappier in Bretagna) e la moglie di Yannick Heude

Un ulteriore fattore è la pressione esercitata sul vino immerso, sebbene Michel abbia assicurato che non era superiore alle 6-8 bar all’interno della bottiglia, e non vi era alcun pericolo che l’acqua di mare potesse entrare nello champagne.

Egli ha osservato che una pressione esterna superiore dovrebbe avere un effetto benefico sulla Champagne  e che i vini spumanti di età a pressioni più basse, per esempio in località montane di alta quota – anche se mantenuto freddo – non invecchiano bene.

A seguito di precedenti degustazioni di vini maturati nella baia di Yannick Heude, Michel ha dichiarato che i vini bianchi acidi danno il meglio, ed i rossi poco strutturati meno e  di conseguenza, si crede che il suo Champagne invecchierà bene sotto l’acqua.

Per testare i risultati Michel ha mantenuto uno stock di bottiglie identiche che sono state scaricate lo stesso giorno dalle sue cantine di Champagne, così da poter confrontare questi con il vino sommerso quando viene riportato in superficie, nel giugno 2014.

E una volta che lo Champagne viene recuperato, Michel prevede di vendere la maggior parte delle bottiglie in un’asta per raccogliere fondi per la francese Société Nationale de Sauvetage en Mer (National Society for Sea Rescue).

Egli ha anche detto che potrebbe conservare qualche bottiglia per una degustazione comparativa con la stampa ed esaminare le differenze tra gli Champagne di età compresa tra le cantine e quelli immersi.