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Thursday, April 18th, 2024

di Massimiliano Furlan

(vinoclick) Come sarà andata la vendemmia di quest’anno? La domanda che ci si pone sempre verso novembre, quando tutte regioni hanno chiuso le cantine alla raccolta delle uve. Ebbene quest’anno c’è stato un incremento del 24% su tutto il territorio nazionale, di gran lunga rispetto allo scorso anno che tanto fece penare i produttori per il meteo tutt’altro che amico. La produzione in ettolitri dovrebbe aggirarsi intorno ai 52.600.000 che pone l’Italia come primo paese per quantità al mondo seguita dalla Francia con 46 mln. A chiudere la vendemmia del 2018 troviamo la Valtellina con il Nebbiolo, l’Alto Adige con il Cabernet Sauvignon, la Campania con l’Aglianico e a chiudere la Sicilia con le uve dell’Etna. Tra le regioni più prolifiche troviamo il Lazio e l’Umbria, bene la Toscana e tutto il nord, qualche problema in Puglia dove le grandinate di fine agosto hanno un pò compromesso i raccolti di Negramaro e Primitivo così come in alcune zone della Sicilia.

Ci sono però anche degli aspetti non proprio positivi in questi numeri eccezionali, le condizioni metereologiche che nel corso dell’anno hanno subito diversi mutamenti, faranno si che i vini rossi sopratutto, avranno una acidità al di sotto delle aspettative, mettendo un pò a rischio la possibilità di lunghi invecchiamenti per i vini più importanti, questo pone un gran bel da fare agli enologi che devono compiere un ottimo lavoro in cantina per far si che la 2018 sia un annata non solo prolifica dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo. 

Un altro punto da definire è il prezzo di alcuni vini, molti produttori pensano già di diminuire i prezzi dei loro prodotti vista la gran quantità di vino prodotto trovando subito la disapprovazione dell’Associazione degli Enologi che esortano le aziende a mantenere alto il listino delle loro etichette. 

Sicuramente vista l’annata dello scorso anno tra le più critiche degli ultimi 50 anni c’è assolutamente da festeggiare ma dal punto di vista qualitativo con molta probabilità quella del 2018 non sarà da mettere negli annali come un annata storica.

m.furlan@vinoclick.org